Convegno U.G.C.I. Reggio Emilia 31.05.2022 “Quale legge per il fine vita dopo la sentenza 50/2022?”

Interverranno:

Prof. Cesare Mirabelli 

Presidente emerito della Corte costituzionale 

“LA SENTENZA 50/2022 DELLA CORTE COSTITUZIONALE”

Prof. Carmelo Leotta 

Professore Associato di Diritto Penale Università Europea di Roma 

“IL DDL «FINE VITA»”

Prof. Pierantonio Muzzetto 

Presid. OMCeO Parma, Pres. Coordin. Consulta Deont. Naz. FNOMCeO Professore a contratto di Etica e Deontologia medica, Università di Parma

“LA DEONTOLOGIA MEDICA E LE PRONUNCE COSTITUZIONALI”

S.E. Arciv. Mons. Giacomo Morandi 

Vescovo di Reggio Emilia – Guastalla, già Segretario della Congr. Dottr. della Fede 

“CUSTODI DELLA VITA FINO ALLA FINE” LA PROSPETTIVA DELLA LETTERA «SAMARITANUS BONUS» DELLA C.D.F.

Martedì 31 Maggio

ore 15-18

Sala del Museo Diocesano (3° piano)

Via Vittorio Veneto 6, Reggio Emilia

L’evento si terrà in presenza, ma sarà disponibile anche live sulla piattaforma Gestiolex.it (con riconoscimento FAD) oppure in chiaro sul canale youtube “La Libertà TV”.

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Il futuro dell’Europa: le sue radici cristiane. Incontro online

Carissimi,invito tutti a partecipare all’incontro organizzato per il prossimo 10 Febbraio sul tema: Il futuro dell’Europa: le sue radici cristiane

L’Introduzione all’incontro sarà svolta da S.E. mons. Camillo Ruini,
seguirà l’intervento dell’on. Alessandra Basso – membro del Parlamento Europeo – avvocato del foro di Bologna.Ci sarà spazio per le domande e le riflessioni dei partecipanti.
link dell’incontro: https://meet.jit.si/UGCIReggioEmilia

L’incontro inizierà alle ore 18,30 puntuali, in modo da terminare per le ore 20,00.

Vi chiedo di passare parola a chi pensate possa essere interessato al tema.Vi aspetto numerosi!

Il presidente UGCI in Reggio Emilia

avv. Federica Davoli

Tempo di saluti

Il Vescovo Massimo sta per lasciare la guida della diocesi; raggiunta l’età pensionabile, ha accettato e scelto di continuare a servire la Chiesa – e quindi noi – in un altro modo.

Lo abbiamo sempre sentito vicino per la dedizione e la premura con cui affrontava giorno per giorno i mille impegni, a volte burocratici e stressanti, che il governo di una diocesi comporta.

Soprattutto abbiamo ammirato il suo sforzo di essere pastore con un impegno continuo di studio, di analisi, di riflessione, che poi si traduceva in parole e scritti densi di dottrina e di sapienza con cui arricchiva giorno per giorno il cammino comune.

Consapevole dei problemi che presenta la complessa società reggiano- guastallese, ha indicato a noi fedeli spunti di riflessione e vie di intervento, nei preziosi e ricchi discorsi alla città e nelle omelie delle solennità.

Nei momenti di disorientamento sul comportamento da seguire ha sempre cercato di tenere “dritta la barra” della barca della Chiesa locale che era stata affidata alla sua guida.

Così, oltre che pastore, è stato anche maestro, capace di una chiara esposizione delle verità della fede, analizzate in tutti i suoi interventi con coraggio e fermezza.

L’Unione Giuristi Cattolici in Reggio Emilia lo saluta e lo ringrazia per quanto ha fatto per la diocesi e per ciascuno di noi, confidando che la sua preghiera continuerà a sostenerci negli impegni che ci aspettano e promettendo analoga preghiera per un futuro ricco di bene e di gioia.

Il direttivo dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani in Reggio Emilia

Convegno U.G.C.I. Reggio Emilia 05.10.2021

ESISTE UN DIRITTO A MORIRE? Riflessioni a due anni da Corte Costituzionale n. 242/2019

Martedì 5 Ottobre 2021 presso la Sala del Museo Diocesano c/o Palazzo Vescovile, innVia Vittorio Veneto, 6 – Reggio Emilia

Ore 15,30 – 18,30

SALUTI

Avv. Federica Davoli, Presidente dell’UGCI di Reggio Emilia

Avv. Enrico Della Capanna, Presidente del COA di Reggio Emilia

Avv. Raffaella Pellini, Segretario delle Camere Penali di Reggio Emilia

INTERVENGONO

Prof. Cesare Mirabelli, già Presidente della Corte costituzionale

Avv. Carmelo Leotta, Professore associato di diritto penale presso l’Università Europea di Roma

Mons. Massimo Camisasca, Vescovo di Reggio Emilia – Guastalla

Il convegno sarà trasmesso in diretta YouTube sul canale “La Libertà TV” https://www.youtube.com/c/lalibertatv

Evento accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia (2 crediti formativi IN PRESENZA)

Con il patrocinio di:

Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia – Camera penale di Reggio Emilia 

Museo Diocesano di Reggio Emilia-Guastalla

Ma cos’è il DdL Zan?

Molti parlano del ddl Zan senza averlo neppure letto, senza mai avere approfondito le questioni essenziali per la nostra civiltà anche giuridica che lo stesso pone, e senza neppure conoscere il significato delle espressioni usate nel testo di cui i ”progressisti chiedono la urgente approvazione come questione di vita o di morte, essenziale alla nostra sopravvivenza, gli altri “i retrogradi, medioevali, conservatori e tradizionalisti (termine che si vuole usare per la massima offesa) nel sottolinearne la non necessità sociale, specie nel periodo che stiamo vivendo, ne chiedono la radicale eliminazione.

Ci sembra elementarmente necessario ricordare il significato dei termini che l’art. 1 pone a base dell’intero ddl.

Che significato hanno per il ddl Zan i termini sesso –genere- orientamento sessuale- ed identità di genere?

Spiega l’art. 1: per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico; per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso; per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi; per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”. 

Da tali definizioni la incertezza giuridica regna sovrana.

Nessun problema ovviamente per la definizione di sesso biologico, se per tale si intendono il sesso maschile o femminile riconosciuto come tale dall’ordinamento giuridico

Maggiori problemi per il sesso anagrafico che però in Italia al momento corrisponde al sesso biologico

I problemi nascono col “genere- l’orientamento sessuale e l’identità di genere

Iniziamo col “genere” che l’art. 1 del DDL Zan lega alla sola manifestazione esteriore della persona (vestirsi da uomo o da donna per alcuni momenti o sempre,) in maniera conforme o non conforme alle aspettative sociali connesse al sesso biologico quindi ad elementi vaghi e del tutto soggettivi. 

Collegata a questa definizione di genere vi è quella della identità di genere che consiste nella percezione e manifestazione di se stessi in relazione al genere anche se non corrispondente al sesso biologico e anche senza avere compiuto un percorso di transizione. Il gender è quindi un costruzione sociale e culturale sganciata dal dato biologico vi è quindi una decostruzione del sesso biologico per costruire il sesso sociale. 

Quindi genere ed identità di genere sono scollegati dal sesso ma dipendenti dalle manifestazioni esteriori, per cui lo stesso soggetto può essere maschio o femmina a seconda delle sue manifestazioni esteriori anche in giorni diversi ed in orari diversi della giornata. Quindi la sua identità di genere può o meno essere sempre conforme al suo sesso biologico in maniera alterna o continuata.

Quanto all’orientamento sessuale, si tratta di una difficile definizione dato che l’orientamento sessuale non è stabile e non si collega ad elementi di stabilità temporale, può essere mutevole, ed un soggetto potrebbe essere attratto oggi da uno dello stesso sesso e domani da uno di sesso diverso a seconda della situazione in cui si trova e può essere rivolto anche a più persone contemporaneamente

La cosiddetta teoria del gender, quindi, esprime il diritto di ciascuno di scegliere la propria identità sessuale indipendentemente dalla natura, senza valutare che tale diritto implica scelte morali religiose psicologiche che il ddl dimentica o bypassa.

È nel 2010 che l’OMS dichiara il gender diritto alla salute, con la conseguente necessità della libertà di scelta del proprio orientamento sessuale. E’ da quel momento che Il gender lascia la teoria per entrare nella politica dei parlamenti europei. Il concetto ambiguo della salute sessuale che comprende anche la libertà di scegliere il proprio orientamento sessuale trasforma un fatto naturale in culturale frutto di libera e variabile scelta individuale. 

Diventa diritto per cui la condizione sessuale scelta deve cambiare il Diritto positivo con la distruzione del diritto naturale.

Paola Mescoli – UGCI Reggio Emilia